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lunedì 28 luglio 2014

Thara Stefani morta in ospedale

Thara Stefani morta in ospedale

Thara Stefani di 25 anni operatrice socio sanitaria è morta oggi dopo due giorni di ospedale era rimasta intossicata nell'incendio della propria abitazione in Trentino.

Il fuoco l'aveva colta nel sonno nella notte nella sua casa di Grigno, accanto a quella dei genitori, ed era stata proprio la mamma a dare l'allarme, svegliata dal rumore provocato dal rogo. I vigili del fuoco avevano portato fuori la ragazza e spento le fiamme e il 118 l'aveva trasportata in elisoccorso in condizioni molto gravi all'ospedale Santa Chiara di Trento.

Cortocircuito. L'incendio della mansarda in cui viveva sembra fosse partito dalla cucina: l'ipotesi è un cortocircuito del frigorifero.

Roberto Papini morto sul lavoro

Roberto Papini di 42 e Fabio Lisei di 44 anni sono i 2 operai morti in un incidente sul lavoro ad Aprilia, in provincia di Latina, dove due operai sono morti per le esalazioni in un impianto di compostaggio per il trattamento di rifiuti.

CHI
I due operai, Roberto Papini di 42 e Fabio Lisei di 44 anni, erano camionisti e abitavano entrambi a San Lorenzo, piccolo centro del Viterbese. Lavoravano per la Mari, una grossa ditta con sede a Orvieto che effettua trasporto di materiali, una ditta quindi esterna all’impianto di compostaggio dov’è avvenuto l’incidente.

COSA È SUCCESSO
I due operai erano appena arrivati con un camion per caricare percolato, il liquido che viene prodotto dalla decomposizione dei rifiuti, materiale le cui esalazioni non sono letali. Uno di loro si trovava in cima alla cisterna e l’altro nel camion quando sono stati investiti da una nube tossica. I due hanno perso conoscenza, il primo cadendo dalla cisterna. Non è ancora chiaro se hanno perso la vita a causa delle esalazioni o se nella caduta abbiano battuto violentemente la testa.

QUANDO
Alle 9,45 di questa mattina. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

DOVE
L’incidente è avvenuto al centro di recupero ambientale Kyklos di Aprilia, località Le Ferriere. L’impianto si estende per 90.000 metri quadri e fa parte del gruppo Acea. Si occupa di concimi organici derivanti dalla lavorazione dell’umido della raccolta differenziata. L’area è stata isolata per qualche centinaio di metri per il pericolo di contaminazione e a chiunque si avvicina all’area viene imposto l’uso della mascherina. Mascherine di cui non erano dotati i due addetti.

PERCHE’
Le cause sono ancora da accertare. Secondo le prime ipotesi degli investigatori, il gas tossico potrebbe essere il residuo di un precedente trasporto liberatosi quando i due addetti hanno attaccato il bocchettone alla cisterna per caricare il percolato. La magistratura ha per questo deciso di sequestrare le due cisterne.

LE REAZIONI
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia, ha espresso ai familiari delle vittime sentimenti di partecipe cordoglio e di affettuosa vicinanza.
Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha parlato di «morte inaccettabile» e a nome della giunta e dei cittadini del Lazio si è unito al dolore delle famiglie: «Tragedie come queste non devono ripetersi più».
Stefano Pedica della direzione Pd del Lazio ha chiesto di aumentare i fondi per l’ispettorato del lavoro perché «anche in tempi di spending review non bisogna abbassare la guardia sulla sicurezza sul lavoro» e ha suggerito l’istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime.

Simone Somovigo morto per un malore

Simone Somovigo morto per un malore

Simone Somovigo di 42 anni originario di Casale Monferrato (Alessandria) ma residente a Spresiano è morto colto da un malore fatale mentre stava pedalando sulla sua mountain bike lungo la ciclabile che collega Spresiano alla frazione di Lovadina.

L'uomo ha prima cominciato a vacillare, poi si è aggrappato a una ringhiera stramazzando al suolo. Soccorso da alcuni passanti che hanno subito dato l'allarme, è stato sottoposto a manovre di rianimazione dagli operatori del Suem per più di mezzora, senza esito. Il suo cuore si era ormai fermato.

sabato 26 luglio 2014

Caterina Alzetta morta in un incidente

Caterina Alzetta morta in un incidente


Caterina Alzetta 20 anni è morta a causa delle ferite riportate in un terribile incidente stradale accaduto venerdì sera, tra San Martino di Campagna e Montereale Valcellina in provincia di Pordebnone, è morta questa mattina nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Pordenone.

La ragazza che viaggiava come passeggero sull'auto guidata dal fratello Pietro, di 19 anni, era apparsa già molto grave già ai primi soccorritori giunti sul luogo dello scontro. L'auto dei due fratelli era uscita dalla propria carreggiata ed era stata centrata da un secondo veicolo con a bordo altri due fratelli di 42 e 47 anni.

Non riuscendo a stabilizzare la paziente, il medico rianimatore dell'eliambulanza l'aveva accompagnata in ospedale a Pordenone, con l'autolettiga. Caterina era figlia di Michele Alzetta, medico, già dirigente del Pronto Soccorso dell'ospedale di Pordenone prima di diventare responsabile del Suem di Venezia. Il padre è molto noto a Montereale anche per essere stato, nel 2005, candidato come sindaco. La madre Gabriella Rocco insegna matematica alle scuole medie di Maniago.

Luca Biondo 21 anni morto in un incidente

Luca Biondo 21 anni morto in un incidente 

Luca Biondo 21 anni di Grottammare è morto in un incidente stradale mentre era in sella al suo scooter.

L ' incidente è avvenuto poco dopo le 3 e 30 di questa mattina, dopo esssersi schiantato con il suo scooter 125, contro un albero lungo la Statale 16 a San Benedetto.

L’incidente è avvenuto nel tratto di statale che attraversa il quartiere di San Filippo Neri, in corsia Sud. Il giovane è finito contro l’albero tra l’ex comando della polizia stradale e la caserma dei vigili del fuoco. I primi a soccorrerlo sono stati proprio i vigili del fuoco allertati dallo schianto, ma quando sono usciti fiori per prestare i primi soccorsi il ragazzo pare fosse già deceduto.

Sul posto è giunta anche un’ambulanza del 118 ma il personale a bordo del mezzo non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Ancora tutta da chiarre la dinamica e le cause che hanno provocato il tragico schianto mortale. Ad occuparsi dei rilievi sono stati gli agenti della polizia stradale coadiuvati da una pattuglia dei carabinieri che ha collaborato nella gestione del traffico. Non ci sarebbero altri mezzi coinvolti.

Giancarlo Rosas muore salvando il figlio nel mare di Colostrai

Giancarlo Rosas muore salvando il figlio nel mare di Colostrai

Giancarlo Rosas finanziere di 42 anni è morto annegato nel disperato tentativo di salvare il figlio di 10 anni trascinato via dalla corrente nel mare di Colostrai, sul litorale di Muravera, in provincia di Cagliari.

L'uomo è riuscito a raggiungere il bambino ma nel rientrare a riva avrebbe avuto un malore. Provvidenziale per il piccolo il soccorso di altri bagnanti, mentre per il finanziere non c'è stato nulla da fare.

Giancarlo Rosas appuntato scelto della Guardia di finanza di Cagliari, originario di San Basilio, morto annegato. Rosas lavorava per il Gruppo delle Fiamme gialle di Cagliari.

La tragedia, secondo i primi accertamenti, è avvenuta poco dopo le 14. Il finanziere era in spiaggia con il figlio quando il bambino, nonostante il mare fosse molto mosso, ha deciso di fare il bagno, forse per raggiungere altri coetanei. In pochi istanti la corrente lo ha trascinato al largo, impedendogli di ritornare a riva. Il padre si è subito tuffato per salvarlo e lo ha raggiunto afferrandolo per un braccio, ma non è riuscito a guadagnare la battigia.

Lo sforzo profuso nel tentativo di salvataggio o un improvviso malore sono risultati fatali al finanziere, inghiottito dall'acqua. Alcuni bagnanti hanno assistito alla scena dalla spiaggia e si sono immediatamente tuffati in mare per raggiungere padre e figlio in difficoltà. Trasportati a riva, Rosas era già privo di sensi il bambino invece si è ripreso poco dopo. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri, ma per il militare non c'è stato nulla da fare. A Colostrai sono giunti anche i finanzieri della tenenza di Muravera e del Gruppo di Cagliari.

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